- Scritto da Rory Stott
- giugno 02, 2019
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Uno dei più enigmatici e sottovalutata architetti del 20 ° secolo, Carlo Scarpa (2 giugno 1906 – 28 novembre 1978) è meglio conosciuto per il suo approccio istintivo ai materiali, combinando antichi mestieri con moderni processi produttivi. In un documentario del 1996 diretto da Murray Grigor, Egle Trincanato, presidente della Fondazione Querini Stampalia per la quale Scarpa ha ristrutturato un palazzo veneziano nel 1963, ha descritto come ” soprattutto, fosse eccezionalmente abile nel saper combinare un materiale di base con uno prezioso.”
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Nato a Venezia, Scarpa trascorse la maggior parte della sua prima infanzia a Vicenza, prima che la sua famiglia tornasse a Venezia dopo la morte della madre nel 1919. Scarpa studiò architettura alla Reale Accademia di Belle Arti di Venezia e dal 1932 al 1947 fu direttore della Vetreria Venini. Fu qui che mostrò per la prima volta il suo apprezzamento per l’artigianato, lavorando spesso con i soffiatori di vetro Venini fino a tarda notte per perfezionare nuovi disegni.
Fu solo dopo la seconda guerra mondiale che Scarpa iniziò ad essere riconosciuto a livello internazionale per la sua architettura. Questo riconoscimento ha portato a una serie di commissioni a Venezia e dintorni, molte delle quali riguardano la ristrutturazione di edifici esistenti, che sono diventati qualcosa di un marchio di fabbrica per Scarpa. Forse più famoso, la ristrutturazione di Scarpa per il Museo Castelvecchio completata nel 1964 ha accuratamente bilanciato il nuovo e il vecchio, rivelando la storia dell’edificio originale, se del caso. Una rivelazione al momento, questo approccio è ora diventato un approccio comune alla ristrutturazione, forse in particolare esposto dal Neues Museum di David Chipperfield.
L’attenzione per i dettagli di Scarpa non ha eguali tra gli architetti moderni. Il suo apprezzamento per l’artigianato lo porta spesso a dilettarsi nei minimi dettagli, ad esempio i supporti in ottone sotto le scale del suo Showroom Olivetti, o il “visore” presso la Tomba e il Santuario di Brion, che focalizza lo sguardo dell’utente in direzione del paese di San Vito d’Altivole per mezzo di un piccolo elemento metallico incassato in una fessura verticale nel muro di cemento.
AD Classics: Olivetti Showroom / Carlo Scarpa
10 Capolavori difficili da raggiungere e come arrivarci
Carlo Scarpa. Venini 1932-1947 at Rooms for Glass / Selldorf Architects
Questa ferramenta in cemento si ispira all’architettura di Carlo Scarpa