An Alpine Symphony, Op. 64

An Alpine Symphony, Op. 64, German Eine Alpensinfonie, poema sinfonico del compositore tedesco Richard Strauss che ricrea musicalmente una giornata di salita sulle Alpi bavaresi. Fu presentato in prima il 28 ottobre 1915.

Al tempo in cui compose questo pezzo, Strauss viveva nella città bavarese meridionale di Garmisch (ora Garmisch-Partenkirchen), ai piedi della vetta più alta della Germania, lo Zugspitze. Come un giovane adolescente, lui e un gruppo di amici era partito prima dell’alba per scalare una montagna, ha raggiunto la vetta cinque ore più tardi, ed è stato spinto indietro giù per la montagna da un tremendo temporale. Strauss raccontò l’esperienza in una lettera, notando che, una volta vicino a un pianoforte, aveva improvvisato una versione musicale dell’esperienza. Per il suo lavoro maturo, Strauss designò un ensemble di ben più di 100 artisti, tra cui un’abbondanza di ottoni e percussioni, oltre a strumenti come organo, fiati, celesta e due set di timpani.

Richard Strauss, ritratto di Max Liebermann, 1918; nella Galleria Nazionale, Berlino.
Richard Strauss, ritratto di Max Liebermann, 1918; nella Galleria Nazionale, Berlino.

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Sebbene Strauss abbia definito il suo lavoro una sinfonia, non ha nessuna delle caratteristiche di quella forma. Invece dei quattro movimenti standard, una Sinfonia alpina è scritta in un flusso ininterrotto di musica (circa 45 minuti di durata), che ritrae episodi distinti sulla salita. Inizia nelle ore prima dell’alba, che sono dipinte in toni scuri e cupi. Dopo l’emersione ottuso del Sole, gli scalatori di cui ad un ritmico, tema in aumento; frasi di questo tema si ripetono in tutto il lavoro. Corni e clarinetti, forse rappresentanti cacciatori e uccelli, li portano nella foresta, dove passano da un ruscello e una cascata. Le nebbie che sorgono da quella cascata evocano immagini di fate alpine. Usciti dal bosco, gli scalatori salgono in un soleggiato prato alpino fiorito e poi in un alpeggio, dove i pastori si chiamano l’un l’altro. Si sente il clangore dei campanacci.

L’avventura prende una svolta inquietante quando gli alpinisti si perdono in un boschetto e poi devono attraversare un ghiacciaio e un precipizio pericoloso prima di raggiungere la vetta. Qui una grande fanfara di tromboni e ricchi passaggi orchestrali creano l’effetto di un glorioso panorama rivelato. Ma le nuvole coprono il Sole, e l’oscurità e il tumulto prevalgono mentre un tremendo temporale si rompe sopra la testa.

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Gli avventurieri si arrampicano lungo la montagna, la loro discesa è rappresentata da intervalli di caduta, un’inversione del tema ascendente sentito durante la salita. Ognuno dei luoghi precedenti-il ghiacciaio, il pascolo, la cascata—passa in ordine inverso mentre gli scalatori si affrettano lungo i pendii. Quando arrivano alla base della montagna, il sole sta tramontando. La tempesta è passata, la notte è arrivata e sono avvolti nell’oscurità. Musicalmente e drammaticamente, Strauss porta l’ascoltatore cerchio completo.

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