Atti 7

La reazione del pubblico al discorso di Stefano raggiunse un drammatico punto alto nel versetto 54 e intensificò ancor più la descrizione di Stefano della sua visione nei versetti 55-56. La visione di Stefano della gloria di Dio ha una continuità con il suo discorso su Abramo (7,2) e Mosè (cfr. Esodo 33: 18-23), ma ora si estende al cielo aperto (versetto 56) con la figura di Gesù stesso posizionata ‘alla destra di Dio’ (versetto 55) che denota il più alto luogo d’onore e conferma l’affermazione di Stefano che il salvatore respinto è in realtà il “Giusto” di Dio. Stefano come ‘prototipo del martirio cristiano ‘muore’ invocando il nome del Signore ‘aspettando che l’esaltato Gesù riceva il suo spirito (versetto 59) e poi grida’ a gran voce ‘ (versetto 60; cfr. Luca 23:46) per il perdono che riecheggia la preghiera di Luca 23:34.

Versetto 55Edit

Ma egli, essendo pieno dello Spirito Santo, alzò lo sguardo fisso verso il cielo, e vide la gloria di Dio, e Gesù in piedi alla destra di Dio,

  • “Gesù in piedi alla destra di Dio”: Il Gesù’ in piedi ‘(piuttosto che ‘seduto’) ‘probabilmente indica la sua ascesa a ricevere’ Stefano; questa frase è una variazione di Salmo 110:1.

Versetto 58modifica

e lo cacciarono dalla città e lo lapidarono. I testimoni posarono le loro vesti ai piedi di un giovane di nome Saul.

  • “Cacciatelo dalla città”: questa azione richiama il comandamento di Levitico 24:14, 23:

Porta il bestemmiatore fuori dal campo … presero il bestemmiatore fuori dell’accampamento e lo lapidarono a morte.

Versetto 59Edit

E lapidarono Stefano mentre invocava Dio e diceva: “Signore Gesù, ricevi il mio spirito.”

Il Commento del Pulpito nota le parole di Stefano in Atti 7:59 come un “sorprendente riconoscimento della divinità di Cristo: solo colui che ha dato lo spirito poteva riceverlo di nuovo”.

Versetto 60Edit

Poi si inginocchiò e gridò ad alta voce: “Signore, non accusarli di questo peccato.”E quando ebbe detto questo, si addormentò.

Alexander MacLaren ha osservato che questo versetto contiene ‘l’unica narrazione nel Nuovo Testamento di un martirio cristiano o la morte’.

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