Bruciare rifiuti di plastica è una pratica comune tra gli indonesiani. È considerata una soluzione rapida e facile per ridurre la spazzatura traboccante.
Sebbene i rifiuti siano ridotti in termini di volume, il metodo causerebbe problemi di nuova scoperta ritenuti pericolosi per la salute e l’ambiente.
Emil Budianto, direttore del Dipartimento di scienze ambientali dell’Università dell’Indonesia, ha dichiarato a Kompas che i rifiuti di plastica sono noti per contenere carbonio e idrogeno.
Questi composti si mescolano con il cloruro che si trova spesso nei rifiuti alimentari. Quando vengono dati alle fiamme, la miscela rilascia gas dannoso per l’uomo.
“Quando i rifiuti di plastica e i rifiuti alimentari vengono bruciati, producono diossina e furano. Questi elementi, anche in piccole quantità, possono causare la morte”, ha detto domenica.
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Se la diossina viene inalata, può immediatamente causare tosse, mancanza di respiro e vertigini. L’esposizione a lungo termine alla diossina può anche causare il cancro.
Un altro effetto nocivo della combustione dei rifiuti è l’inquinamento, in quanto può danneggiare lo strato di ozono. Si correla anche con l’effetto serra.
Un modo più ecologico di smaltimento dei rifiuti è di combustione stabile a 1.000 gradi Celsius. Può essere fatto utilizzando il metodo di incenerimento, o un processo di trattamento dei rifiuti che comporta la combustione di sostanze organiche nei materiali di scarto.
“Con l’incenerimento, nessun gas nocivo verrà vomitato finché viene fatto a 1.000 gradi Celsius — anche se capisco che questo è difficile per le famiglie”, ha detto Emil.
Ha espresso la speranza che la combustione dei rifiuti non sarà praticata nel prossimo futuro. “Spero anche che il pubblico ridurrà l’uso di plastica. Si prega di acquistare meno bottiglie di plastica e portare le proprie borse della spesa e bottiglie”, ha detto. (wng)