Comportamento agonistico

Abstract

La maggior parte delle specie si impegna in un comportamento aggressivo in alcune circostanze e in determinati momenti, e il fatto che sia praticamente onnipresente suggerisce che deve essere adattivo nonostante i suoi pericoli. Il comportamento aggressivo è stato definito dagli psicologi come attività che sembra destinata a trasmettere uno stimolo nocivo o a distruggere un altro organismo, e le classificazioni hanno incluso categorie come l’aggressività della frustrazione, l’aggressività indotta dalla paura e l’aggressività irritabile, tutte basate sulla loro presunta motivazione sottostante. Una classificazione più basata sulla funzione è ora ampiamente accettata nel comportamento animale, in cui l’aggressività è considerata come un comportamento con cui un individuo tenta attivamente di escludere i rivali dalle risorse essenziali come compagni, cibo, acqua e riparo. Esistono due grandi tipi di aggressione: l’aggressione interspecifica, che comprende in gran parte l’aggressione predatoria e antipredatoria, e l’aggressione intraspecifica, che coinvolge la competizione tra membri della stessa specie. Quest’ultimo può essere suddiviso in aggressione territoriale, dominanza, sessuale, parentale e genitore-prole (Wilson, 1975; Moyer, 1976). L’aggressività predatoria, che è motivata dalla fame e fa parte di un diverso sistema motivazionale (Scott, 1972), non è associata a tendenze aggressive e sottomesse contrastanti o ai compromessi tra di loro. Come ha sottolineato Lorenz, un gatto che uccide un topo può apparire calmo come una mucca che pascola in un pascolo; ma questo non nel caso dell’aggressione antipredatoria mostrata dalla preda. I conflitti intraspecifici, al contrario, coinvolgono tipicamente una miscela di tendenze aggressive e sottomesse, come illustrato dalle espressioni facciali ambivalenti e dalle posture dei gatti (Capitolo 2). I termini agonismo e comportamento agonistico sono stati quindi coniati per descrivere l’intero spettro di comportamenti sia aggressivi che sottomessi. Le manifestazioni agonistiche riflettono quasi sempre questa ambivalenza e coinvolgono elementi di “lotta e fuga”.

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