Concetti attuali in odontoiatria preventiva Valutazione del rischio di carie

L’Istituto nazionale di ricerca dentale e craniofacciale indica che il 92% degli adulti di età compresa tra 20 e 64 anni ha carie dentale. La carie dentale è definita come un’infezione localizzata trasmissibile causata da un’eziologia multifattoriale che collega fattori di rischio complessi e fattori protettivi. Affinché la carie dentale si sviluppi, devono verificarsi quattro fattori correlati:

  1. la dieta del paziente (ospite) deve consistere in una digestione ripetuta di carboidrati raffinati,
  2. la resistenza dell’ospite alla malattia è diminuita,
  3. il fattore tempo e
  4. deve esserci un batterio specifico (Streptococchi o S. mutans) presente nella placca dentale.

I batteri S. mutans svolgono un ruolo attivo nelle prime fasi del processo di carie, mentre i batteri lattobacilli contribuiscono alla progressione delle lesioni cariose. Le lesioni cariose devono essere diagnosticate in concomitanza con un esame clinico in corso e l’imaging dentale per verificare le lesioni sospette, in particolare le lesioni interprossimali. I rilevatori di carie laser possono anche essere utilizzati come coadiuvante nella diagnosi della carie.

Lo smalto è il tessuto duro più altamente mineralizzato del corpo. La matrice dello smalto è costituita da una rete proteica costituita da microscopici cristalli di idrossiapatite mineralizzati disposti in bastoncelli o prismi. La rete proteica facilita la diffusione di fluidi, come gli ioni calcio e fosfato che distribuiscono questi ioni in tutto lo smalto. Poiché i carboidrati vengono consumati dall’ospite, i carboidrati vengono scomposti nella cavità orale dall’enzima proteico amilasi. Questa reazione fa sì che l’acido lattico venga prodotto dai microrganismi come prodotto finale, demineralizzando (rimuovendo calcio e fosfato) nella matrice dello smalto. Se la demineralizzazione dello smalto non viene invertita dall’azione del fluoro e/o degli ioni calcio e fosfato, il processo di demineralizzazione continua ulteriormente nella struttura del dente, interessando la giunzione dentino-smalto (DEJ) e infine lo strato dentinale. Il termine carie “palese o franca” viene usato quando raggiunge il DEJ.

Una lesione cariosa si sviluppa in tre fasi di demineralizzazione. Il primo stadio nella demineralizzazione dello smalto è chiamato lesione incipiente o” macchia bianca ” (Figura 1). Questa lesione cariosa iniziale può essere invertita con l’uso quotidiano degli ioni fluoro, la cura persistente dell’igiene orale per ridurre la placca che ospita i batteri cariogeni e una riduzione dei carboidrati raffinati. Il secondo stadio dello sviluppo della carie comporta la progressione della demineralizzazione del tessuto dentale duro che porta al DEJ e allo strato dentinale. Il terzo stadio è la cavitazione effettiva nello strato dentinale. Nessuna delle ultime due fasi può essere invertita e richiede la rimozione meccanica della carie dentale.

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