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Cosa sono gli anni paziente?

Un partecipante a una delle nostre recenti conferenze ha fatto una buona domanda: “Cosa sono gli anni del paziente?”

“Persona-anni” è una statistica per esprimere i tassi di incidenza—è la somma dei risultati degli eventi divisi per tempo. In molti studi, la durata dell’esposizione al trattamento è diversa per i diversi soggetti e la statistica anno-paziente è un modo per affrontare questo problema.

Il calcolo degli eventi per paziente-anno(s) è il numero di casi di incidente diviso per la quantità di persona-tempo a rischio. Il calcolo può essere effettuato sommando il numero di pazienti nel gruppo e moltiplicando tale numero per gli anni in cui i pazienti sono in uno studio al fine di calcolare gli anni-paziente (denominatore). Quindi dividere il numero di eventi (numeratore) per il denominatore.

  • Esempio: 100 pazienti sono seguiti per 2 anni. In questo caso, ci sono 200 pazienti-anni di follow-up.
  • Se ci fossero 8 infarti del miocardio nel gruppo, il tasso sarebbe di 8 MIs per 200 anni paziente o 4 MIs per 100 anni paziente.

Il tasso può essere espresso in vari modi, ad esempio per 100, 1.000, 100.000 o 1 milione di anni-paziente. In alcuni casi, gli autori riportano il periodo medio di follow-up come media e altri usano la mediana, il che può comportare alcune variazioni nei risultati tra gli studi.

Un altro esempio: supponiamo di avere uno studio che riporta un evento a 1 anno e un evento a 4 anni, ma nessun evento all’anno 2 e 3. Questa stessa informazione può essere espressa come 2 eventi/10 (1+2+3+4=10) anni o un tasso di evento di 0,2 per persona-anno.

Un problema importante è che spesso i tempi di osservazione negli studi che riportano anni-paziente non corrispondono ai tempi indicati nello studio. Brian Alper di Dynamed lo spiega così: “Se osservassi un milione di persone per 5 minuti ciascuna e nessuno morisse, qualsiasi conclusione sulla mortalità oltre 1 anno sarebbe priva di significato. Questo problema si verifica indipendentemente dal fatto che traduciamo o meno il nostro risultato in una misura paziente-anni. La chiave nella valutazione critica consiste nel cogliere la discrepanza tra il periodo di osservazione e il periodo di conclusione e non lasciare che l’uso di “anni-paziente” traduca erroneamente tra i due o rappresenti un’estrapolazione inappropriata.”

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