Ernest Renan

Ernest Renan è cresciuto nella mistica e cattolica provincia francese della Bretagna, dove i miti celtici combinati con il cattolicesimo profondamente sperimentato di sua madre hanno portato questo bambino sensibile a credere che fosse destinato al sacerdozio. Fu educato al collegio ecclesiastico di Tréguier, laureandosi nel 1838, e poi si recò a Parigi, dove proseguì i consueti studi teologici a St-Nicolas-du-Chardonnet e a St-Sulpice. Nei suoi Ricordi di infanzia e gioventù (1883) raccontò la crisi spirituale che attraversò mentre il suo crescente interesse per gli studi scientifici della Bibbia alla fine rendeva inaccettabile l’ortodossia; fu presto conquistato dalla nuova “religione della scienza”, una conversione favorita dalla sua amicizia con il chimico P. E. M. Berthelot.

Renan abbandonò il seminario e conseguì il dottorato in filosofia. In questo momento (1848) ha scritto Il futuro della scienza, ma non ha pubblicato fino al 1890. In quest’opera egli affermava una fede nei prodigi che dovevano essere prodotti da una scienza non ancora realizzata, ma che era sicuro sarebbe venuta.

Spedizioni archeologiche nel Vicino Oriente e ulteriori studi in semitica portarono Renan a un concetto di studi religiosi che in seguito sarebbe stato conosciuto come religione comparata. La sua era una visione antropomorfa, pubblicizzata per la prima volta nella sua Vita di Gesù (1863), in cui dipingeva Cristo come un fenomeno storico con radici storiche e bisognoso di una spiegazione razionale e non mistica. Con la sua caratteristica duttilità di intelletto, questo profondamente pio agnostico ha scritto un lavoro profondamente irreligiosa che lo ha perso la sua cattedra in atmosfera prevalentemente cattolica del Secondo Impero in Francia.

La vita di Gesù fu il volume di apertura della Storia delle origini del cristianesimo di Renan (1863-1883), la sua opera più influente. La sua tesi fondamentale era che tutte le religioni sono vere e buone, perché tutte incarnano le aspirazioni più nobili dell’uomo: invitava ogni uomo a pronunciare queste verità a modo suo. Per molti, la lettura di quest’opera ha reso la religione per la prima volta una verità vivente; per altri, ha reso impossibile la convinzione religiosa.

La sconfitta della Francia nella guerra franco-prussiana del 1870-1871 fu per Renan, come per molti francesi, un’esperienza profondamente disillusa. Se la Germania, che riveriva, potesse fare questo alla Francia, che amava, dove mentivano la bontà, la bellezza o la verità? Egli divenne profondamente scettico, ma con dolorosa onestà si rifiutò di negare ciò che sembrava mentire davanti a lui, scongiurando invece che ” la verità è forse triste.”Rimase simpatico al cristianesimo, forse esprimendolo più commovente nella sua preghiera sull’Acropoli di Atene (1876), in cui riaffermò la sua fede costante nella vita greca della mente, ma confessò che il suo era inevitabilmente un mondo più grande, con dolori sconosciuti alla dea Atena; quindi non poteva mai essere un vero figlio della Grecia, più di qualsiasi altro moderno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.