gergo (n.)

1756, “vocabolario speciale di vagabondi o ladri, “più tardi” gergo di una particolare professione ” (1801). Il senso di “linguaggio molto informale caratterizzato da vivacità e novità” è del 1818.

Anatoly Liberman scrive qui un ampio resoconto dell’origine stabilita della parola dal gergo sostantivo dell’Inghilterra settentrionale “un pezzo di terra stretto che corre tra altre e più grandi divisioni di terra” e il verbo slanger “indugiare, andare lentamente”, che è di origine scandinava (confronta slenge norvegese “appendere sciolto, fionda, ondeggiare, penzolare,” slænge danese “lanciare, fionda”). “Il loro comune denominatore sembra essere ‘muoversi liberamente in qualsiasi direzione'”. I sostantivi derivati da questi (slænget danese, slenget norvegese) significano “una banda, una banda”, e Liberman paragona il vecchio slangi norreno ” vagabondo “e lo slangr” andare fuori strada ” (usato delle pecore). Egli scrive:

Non è raro associare il luogo designato per un certo gruppo e coloro che vivono lì con la lingua di quel gruppo. John Fielding e i primi scrittori che conoscevano il gergo sostantivo usavano la frase gergo patter, come se quel patter fosse una sorta di discorso appartenente a un certo territorio.

Quindi l’evoluzione del senso sarebbe dal gergo “un pezzo di territorio delimitato” a “il territorio usato dai vagabondi per il loro vagabondaggio”, a “il loro campeggio” e infine a “il linguaggio usato lì.”Il cambiamento di senso passa poi attraverso i mercanti itineranti:

I venditori ambulanti usano un vocabolario speciale e un’intonazione speciale quando pubblicizzano le loro merci (si pensi ai moderni banditori), e molti nomi denigratori e derisivi caratterizzano il loro discorso; ciarlatano e ciarlatano sono tra questi.

Liberman conclude:

è una parola dialettale che ha raggiunto Londra dal nord e per lungo tempo ha mantenuto le tracce della sua bassa origine. Il percorso era da ” territorio; tappeto erboso “a” coloro che pubblicizzano e vendono le loro merci su un tale territorio”, a” il patter usato nella pubblicità delle merci “e al” linguaggio volgare “(in seguito a”qualsiasi modo colorato e informale di espressione”).

lang è un reato consapevole contro alcuni standard convenzionali di correttezza. Un semplice volgarismo non è gergo, tranne quando è volutamente adottato, e acquista una moneta artificiale, tra qualche classe di persone a cui non è nativo. L’altra caratteristica distintiva del gergo è che non fa parte del linguaggio ordinario, né un tentativo di fornire le sue carenze. La parola gergale è un sostituto deliberato per una parola del vernacolo, proprio come i caratteri di un codice sono sostituti delle lettere dell’alfabeto, o come un soprannome è un sostituto per un nome personale.

Una parola che dovrebbe essere sopravvissuta è slangwhanger (1807, inglese americano) “parlatore o scrittore rumoroso o abusivo.”

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