La battaglia di Algeri

La battaglia di Algeri, italiano La battaglia di Algeri, film di guerra italo-algerino, uscito nel 1966, che è la firma del regista Gillo Pontecorvo e un esperimento acclamato in cinéma vérité.

Il film di grande impatto visivo documenta la rivolta algerina contro i francesi nel 1954-62, con un focus sugli eventi del 1956-57. Dopo che Ali La Pointe (interpretato dall’attore Brahim Hadjadj) è stato reclutato per unirsi al Fronte di Liberazione Nazionale (FLN), un gruppo di guerriglieri guidato da Saari Kader (interpretato dal vero comandante dell’FLN Saadi Yacef), diventa attivamente coinvolto nella sua insurrezione armata contro le potenze coloniali francesi ad Algeri. Entrambe le parti sono trascinate in un conflitto prolungato, mentre attacchi violenti e conseguenti atti di rappresaglia continuano per mesi. Alla fine, il colonnello francese Mathieu (Jean Martin) riesce a smantellare metodicamente il FLN, mentre Kader e altri leader vengono catturati e La Pointe viene uccisa. Tre anni dopo, tuttavia, scoppia una nuova rivolta e l’Algeria vince finalmente la sua indipendenza nel 1962.

L’eccezionale presentazione del film in stile documentario ha portato molti spettatori a credere che Pontecorvo avesse usato filmati di cinegiornali dell’insurrezione reale. Infatti, ogni fotogramma è stato girato da Pontecorvo utilizzando una fotocamera da 16 mm. In parte a causa delle note tendenze marxiste di Pontecorvo, alcuni critici denunciarono la Battaglia di Algeri come propaganda antifrancese, e non fu mostrata in Francia fino al 1971. Molti altri, tuttavia, trovarono che la rappresentazione di Pontecorvo della brutalità della battaglia fosse perspicace e uniforme. Per decenni dopo la sua uscita, il film è stato studiato sia dalle forze armate nazionali che dalle fazioni rivoluzionarie in tutto il mondo.

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