La biologia evolutiva della gravidanza criptica: una rivalutazione del fenomeno della” gravidanza negata “

La precedente ricerca sulla “gravidanza negata”, cioè la mancanza di consapevolezza soggettiva della gravidanza fino alla fine della gestazione nelle donne in gravidanza, viene rivista e reinterpretata in un quadro biologico evolutivo. Recenti studi epidemiologici dimostrano che questa condizione ha un’incidenza molto più alta di quanto si pensasse in precedenza (circa 1:475). Molto spesso, i sintomi corporei della gravidanza (nausea, amenorrea e gonfiore addominale) sono assenti o notevolmente ridotti e i neonati tendono ad essere sottopeso; in molti casi, la gravidanza passa inosservata anche da parenti e medici. Le spiegazioni attuali nella letteratura clinica si basano su ipotesi psicodinamiche sui conflitti inconsci legati alla gravidanza; la mancanza di sintomi è spiegata dalla “negazione somatica”. Sostengo che tali conti psicodinamici sono fuorviati per due motivi: (1) si basano su un fallimento nel riconoscere il ruolo biologico attivo del feto nel determinare il corso della gravidanza, e (2) ignorano i molti livelli di conflitto madre-feto sull’allocazione delle risorse descritte dalle teorie biologiche del conflitto genitore-prole. Qui propongo di ridefinire questa condizione come “gravidanza criptica” e iniziare a esplorare i suoi possibili correlati fisiologici e il significato evolutivo. Alla luce della teoria del conflitto genitore-prole, la gravidanza criptica sembra ridurre i costi della gravidanza, sia energetici che ecologici (mobilità, dipendenza da parenti/compagni, ecc.), favorendo così la madre a spese del feto. È probabile che il processo implichi una riduzione della produzione e/o dell’efficacia di hCG. Propongo e discuto tre ipotesi evolutive non esclusive per spiegare questo fenomeno: (1) la gravidanza criptica potrebbe essere un risultato non adattivo dei processi di risoluzione dei conflitti sull’allocazione delle risorse in gravidanza, probabilmente correlato a piccole interruzioni dei meccanismi di imprinting genomico. (2) La gravidanza criptica potrebbe derivare da aborti spontanei mancati di feti di bassa qualità. (3) Infine, la gravidanza criptica potrebbe essere un modello adattivo di “cooperazione forzata” tra madre e feto in circostanze ecologiche stressanti o minacciose, come suggerito dall’associazione riportata con elevato stress psicosociale. In caso di ridotta probabilità di sopravvivenza, sia la madre che il feto trarrebbero beneficio se la madre riducesse gli investimenti in gravidanza al fine di massimizzare le sue possibilità di sopravvivere e raggiungere il parto.

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