Tossicità orale acuta

Gli scopi dei test di tossicità acuta sono di ottenere informazioni sull’attività biologica di una sostanza chimica e di ottenere informazioni sul suo meccanismo d’azione. Le informazioni sulla tossicità sistemica acuta generate dalla prova sono utilizzate nell’identificazione dei pericoli e nella gestione dei rischi nel contesto della produzione, della manipolazione e dell’uso di sostanze chimiche. Il valore di LD50, definito come la dose statisticamente derivata che, se somministrata in un test di tossicità acuta, dovrebbe causare la morte nel 50% degli animali trattati in un dato periodo, è attualmente la base per la classificazione tossicologica delle sostanze chimiche. Per uno studio classico LD50, topi e ratti da laboratorio sono le specie tipicamente selezionate. Spesso entrambi i sessi devono essere utilizzati a fini normativi. Quando la somministrazione orale è combinata con parenterale, si ottengono informazioni sulla biodisponibilità del composto testato. Il risultato delle ampie discussioni sull’importanza del valore di LD50 e del concomitante sviluppo di procedure alternative è che oggi le autorità non richiedono solitamente test classici di LD50 che coinvolgono un gran numero di animali. Il test limite, la procedura a dose fissa, il metodo della classe tossica e i metodi up-and-down rappresentano tutte alternative semplificate che utilizzano solo pochi animali. Sono stati inoltre compiuti sforzi per sviluppare sistemi in vitro; ad esempio, è stato suggerito che la tossicità sistemica acuta può essere scomposta in un numero di elementi biocinetici, cellulari e molecolari, ognuno dei quali può essere identificato e quantificato in modelli appropriati. I vari elementi possono quindi essere utilizzati in diverse combinazioni per modellare un gran numero di eventi tossici per prevedere il pericolo e classificare i composti.

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