Un San Valentino etimologico

D: Ho augurato a un collega buon San Valentino all’inizio del mese e mi è stato detto che non c’è apostrofo più “s” nel nome della festa. C’e’, vero?

A: Sì, c’è un apostrofo + “s” in “San Valentino.”La forma più lunga del nome per la vacanza è” San Valentino.”

E nel caso ve lo stiate chiedendo, la parola “San Valentino” nel nome della festa è un nome proprio possessivo, mentre la parola “San Valentino” (per le carte che otteniamo su feb. 14) è un nome comune plurale.

“San Valentino” ha l’apostrofo possessivo perché è il giorno di un santo. In latino, Valentinus era il nome di due primi santi italiani, entrambi i quali sono commemorati il feb. 14.

I riferimenti pubblicati nell’Oxford English Dictionary indicano che la frase “Valentine’s Day” fu registrata per la prima volta nel 1381 circa nel poema medio inglese di Geoffrey Chaucer The Parlement of Foules:

“For this was on seynt Volantynys day / Whan euery bryd comyth there to chese his make.”(In medio inglese, gli apostrofi possessivi non sono stati usati.)

Le linee di Chaucer sarebbero tradotte in questo modo nell’inglese moderno: “Perché questo era il giorno di San Valentino / Quando ogni uccello viene qui per scegliere il suo compagno.”(Il titolo significa un parlamento o un’assemblea di uccelli—cioè uccelli.)

Come sostantivo comune, “valentine” è stato usato per la prima volta per indicare un amante, un innamorato o un amico speciale. Questo senso della parola è stato registrato per la prima volta per iscritto nel 1477, secondo le citazioni OED.

Nel febbraio di quell’anno, una giovane donna di nome Margery Brews scrisse due lettere d’amore al suo futuro marito, John Paston, chiamandolo “Voluntyn” (Valentine).

Come reso in inglese moderno, una delle lettere inizia “Giusto reverendo e amato San Valentino” e termina “Dal tuo San Valentino.”(Stiamo citando da The Paston Letters, a cura di Norman Davis, 1963.)

A metà del 1500, dice l’OED, il sostantivo “valentine” fu usato per la prima volta per significare “una carta piegata inscritta con il nome di una persona da disegnare come san Valentino.”

Non è stato fino al 19 ° secolo, aggiunge Oxford, che” valentine “è venuto ad avere il suo significato moderno:” una lettera scritta o stampata o missiva, una carta di design delicato con versi o altre parole, esp. di natura amorosa o sentimentale, inviato a San Valentino.”

Ecco la prima citazione dell’OED, dal libro di Mary Russell Mitford Our Village (1824), una raccolta di schizzi: “Un bel foglio di scrittura fiorente, qualcosa tra un San Valentino e un campionatore.”

Questo esempio successivo è tratto da The Adventures of Mr. Ledbury and his Friend Jack Johnson (1844) di Albert R. Smith: “Quella mattina aveva ricevuto valentine un San Valentino, scritto a mano da una signora, e perfettamente anonimo.”

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