Obasan

Ambientato in Canada, Obasan è incentrato sui ricordi e le esperienze di Naomi Nakane, un’insegnante di 36 anni che vive nella città rurale canadese di Cecil, Alberta, quando il romanzo inizia. La morte dello zio di Naomi, con cui aveva vissuto da bambina, porta Naomi a visitare e prendersi cura della zia vedova Aya, che lei si riferisce a come Obasan (Obasan è la parola giapponese per “Zia” in questo contesto). Il suo breve soggiorno con Obasan a sua volta, diventa un’occasione per Naomi per rivedere e ricostruire nella memoria le sue esperienze dolorose come un bambino durante e dopo la seconda Guerra Mondiale, con l’aiuto di una scatola di corrispondenza e riviste inviato da sua Zia Emily, specificando gli anni di le misure prese dal governo Canadese contro i Giapponesi, i cittadini del Canada, e loro postumi. Con l’aiuto delle lettere di zia Emily, Naomi viene a sapere che sua madre, che era stata in Giappone prima del bombardamento di Pearl Harbor, è stata gravemente ferita dalla bomba atomica sganciata su Nagasaki; una scoperta che cambia la sua prospettiva della “Guerra nel Pacifico” e riaccende il dolore che ha vissuto da bambina.

La narrazione di Naomi intreccia così due storie, una del passato e un’altra del presente, mescolando esperienza e ricordo, storia e memoria. La lotta di Naomi per venire a patti con la confusione e la sofferenza passate e presenti costituiscono il nucleo della trama del romanzo.

Sebbene Obasan sia finzione, gli eventi, i documenti legali parlamentari e la nozione generale di razzismo rispecchiano la realtà. Attraverso gli occhi di personaggi immaginari, Kogawa racconta la storia dei giapponesi-canadesi durante la seconda guerra mondiale.

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